Produzioni

CARAVANSERRAGLIO

Spettacolo teatrale organizzato nell’ambito del Progetto di Terza Missione “Modelli. Un viaggio attraverso le discipline e le culture” in collaborazione con l’ Università degli Studi di Padova.

Età consigliata: dai 14 anni, tout public
Durata: 55 minuti

L’idea nasce nel 2022 dalla collaborazione fra dottorandi dell’Università di Padova e membri della comunità locale di varie nazionalità, nell’ambito del progetto “Scienza dal mondo islamico all’Europa di oggi”. Il testo di Eleonora Vanzan e Federico Semenzato, dottorandi del Dipartimento di Fisica e Astronomia, trova la sua realizzazione finale con Tam Teatromusica, grazie al dialogo e al confronto con compositori e musicisti di varie nazionalità del Centro di Sonologia Computazionale e del Conservatorio Poliini.

NOTE DEGLI AUTORI
Ai margini delle piste carovaniere lungo la Via della Seta, il Caravanserraglio è un porto di sabbia, un crocevia di vite dove gli uomini scambiano merci e storie e le parole hanno la consistenza dei miraggi. Su questo palcoscenico di sabbia due figure si fronteggiano: un Mercante di illusioni e il Djinn, creatura antica, insieme narratore e demiurgo. Ogni racconto è un atto magico: non si limita a descrivere il mondo, ma lo evoca, lo plasma, lo fa esistere. In questo duello, dove una voce narra e l’altra è narrata, si esplora la natura stessa della parola, un incantesimo capace di tracciare mappe per tesori inesistenti e di trasformare un uomo in leggenda o in polvere. Federico Semenzato e Eleonora Vanzan

NOTE DI REGIA
Leggendo il testo scritto da Federico Semenzato ed Eleonora Vanzan ho intravisto da subito gli elementi della FIABA. I personaggi sono tratteggiati come archetipi umani e i paesaggi sono espressione di un mondo simbolico interiore, oltre che fisico reale. Al centro l’oggetto “magico” motore del racconto, l’astrolabio. Ho quindi lavorato per rafforzare questa idea: isolare i due personaggi, creando per ciascuno uno spazio in cui entrambi potessero emergere nella loro natura – il Mercante (Marco Tizianel) immerso in una luce calda “umana”, il Narratore (Nicola Lotto) tratteggiato da una luminosità fredda, dalla doppia natura – e farli incontrare poi nello spazio dinamico dell’azione e interagire attorno all’oggetto conteso. Le luci di Stefano Razzolini, in totale sintonia con questa visione, hanno scolpito l’immagine, in un alternarsi di simboliche albe e notturni interiori, dialogando e vibrando con le musiche di Ardavan Vossoughi, suonate dal vivo, al computer, da Alessandro Fiordelmondo – Centro di Sonologia Computazionale (CSC) – con il contributo di Mattia Pizzato – Sound and Music Processing Lab (SaMPL) – anche grazie al dispositivo interattivo dell’astrolabio, agito in scena come uno strumento musicale. E il Suono dell’astrolabio è il terzo personaggio di questo racconto senza tempo, il vero artefice della storia, può sembrare una sorta di “colonna sonora” nello svolgersi del racconto, ma si rivela infine, nelle sue note misteriose e ammalianti, il vero strumento dell’inganno che cattura inesorabilmente l’umano, in una storia destinata a ripetersi.
Flavia Bussolotto

PROGETTO SONORO
Il progetto sonoro dello spettacolo Caravanserraglio è stato realizzato dal Centro di Sonologia Computazionale (CSC) dell’Università di Padova, in collaborazione con il compositore Ardavan Vussoughi e il Sound and Music Processing Lab (SaMPL) del Conservatorio “Pollini” di Padova. Il lavoro, coordinato dal professor Sergio Canazza, direttore del CSC, ha previsto la creazione delle ambientazioni sonore e musicali, la progettazione del live electronics e lo sviluppo di un sistema interattivo per l’elaborazione del suono in tempo reale.Un elemento centrale del progetto è la trasformazione dell’astrolabio, antico strumento astronomico e fulcro del racconto, in un dispositivo musicale interattivo. La ricostruzione dell’astrolabio, progettata e sviluppata da Ludovico Di Martino (DEI, UNIPD) e Alessandro Fiordelmondo (CSC), integra un microcontrollore con sensori che rilevano i movimenti dell’oggetto, permettendo agli attori di generare suoni sintetici e controllare la diffusione sonora in tempo reale.Le musiche, composte da Ardavan Vussoughi e Alessandro Fiordelmondo, sono state realizzate a partire da registrazioni di strumenti acustici occidentali (tra cui il clarinetto suonato da Matteo Spanio e diverse percussioni suonate da Alessandro Cozza) e di strumenti della tradizione mediorientale (come setar e tar, suonati da Darioush Madani), integrati con suoni sintetici prodotti al computer.Durante lo spettacolo i suoni vengono elaborati in tempo reale attraverso un ambiente dedicato al live electronics, eseguito dal vivo da Alessandro Fiordelmondo e Mattia Pizzato (SaMPL). Il sistema consente anche la spazializzazione dell’audio mediante un impianto a quattro canali che circonda il pubblico, rafforzando l’esperienza immersiva.
Centro di Sonologia Computazionale (CSC) dell’Università di Padova

Lo spettacolo ha debuttato venerdì 17 Ottobre 2025 alle ore 21 e Sabato 18 ottobre alle ore 17 a Padova al Teatro San Carlo.

testi

con

luci

composizione


Live electronics e regia del suono

regia

produzione

Eleonora Vanzan e Federico Semenzato
Nicola Lotto e Marco Tizianel

Stefano Razzolini

Ardavan Vassoughi e Alessandro Fiordelmondo

Alessandro Fiordelmondo e Mattia Pizzato

Flavia Bussolotto

Dipartimento di Fisica e astronomia “Galilei” – DFA – Unipd